Zum Stück
Cosa succederebbe se vi fosse data la possibilità di immergervi nella vita di una persona a voi sconosciuta grazie a un breve incontro? Che domande fareste? Che risposte dareste? Potreste scoprire di avere cose in comune? Oppure di vivere nello stesso luogo ma in mondi completamente diversi?
Una cabina telefonica, una lista e la possibilità di chiamare le persone più disparate. “Give me a call” riporterà le cabine telefoniche nelle piazze pubbliche delle città - in una veste inedita frutto del lavoro di artiste*i altoatesine*i. “I racconti ci permettono di sentirci connessi con altre anime e con il mondo“, scrisse David Foster Wallace. La cabina telefonica crea un luogo privato, uno scorcio di intimità nel mezzo del chiasso dello spazio pubblico. Apre la possibilità di un dialogo intimo e personale con un'altra persona: scoprendola, ponendole domande, ascoltandola e facendosi ascoltare. Com'è la vita per chi guida un tir? E come per chi è infermiera*o, politica*o, studente*ssa? Come sta in quel luogo e in quel momento? Che porte possono dischiudere le vostre voci?
In un tempo che, anche a causa della pandemia, ci porta a essere sempre più solitari, riducendo al minimo i contatti e in cui i social fungono da strade comunicative a senso unico, “Give me a call” offre la possibilità di ritrovare un linguaggio interpersonale e di porsi in modo aperto e curioso nei confronti della persona sconosciuta dall'altro capo del filo. Un'esperienza unica di scambio di pensieri e storie che altrimenti verrebbero sovrastati dal rumore del mondo.
Le cabine telefoniche sono aperte per una settimana. Dalle ore 10.30 alle 12.30 potete chiamare una delle altre cabine e dialogare con un'altra*o concittadina*o casuale. Dalle ore 17 alle 19 potete contattare un*a delle*dei nostre*i interlocutrici*ori. Sollevate la cornetta e chiamate!
13-19 settembre 2021
Ore 10.30-12.30; le cabine sono collegate tra di loro
Ore 17-19 Uhr; dialogate con un*a delle*dei nostre*i interlocutrici*ori
Attori

Nicola Bremer wurde 1989 geboren, wuchs als Sohn einer Schweizerin und eines Deutschen in Italien auf, wo er von 2010 bis 2012 als Schauspieler am Teatro Stabile di Torino arbeitete. 2014 gründete er in Schweden die freie Theatergruppe The Mainstream. Seine Stücke wurden schon in über zehn Ländern an Theatern, als Open-Air Vorstellungen und in Flüchtlingslagern gespielt (u. a. in Jordanien). Seit 2016 inszeniert er regelmäßig an deutschen Theatern (u. a. am Staatsschauspiel Dresden, Theater Konstanz, Theater Oberhausen). 2018 wurde er von der Zeitschrift Theater Heute als bester Nachwuchskünstler nominiert.

Friederike Wrobel, *1991 in Hamburg, studierte Deutsche Sprache und Literatur sowie Medien- und Kommunikationswissenschaft in Hamburg. Dort sammelte sie erste Erfahrungen am Deutschen Schauspielhaus, als Regieassistentin in der freien Szene und als Hospitantin in der Dramaturgie des Thalia Theaters. 2018 schloss sie ihr Masterstudium Dramaturgie an der Theaterakademie August Everding in München ab. Während des Studiums war sie als Produktionsdramaturgin am Akademietheater in München im Bereich Schauspiel, bei interdisziplinären Stückentwicklungen und Performances sowie dokumentarischen Projekten tätig. 2017 organisierte sie als künstlerische Co-Leiterin das internationale, studentische Festival UWE und war Jurymitglied beim Festival SETKÁNÍ/ENCOUNTER in Brno. Es folgten Tätigkeiten bei den Münchner Festivals SPIELART 2017 und RODEO 2018. Seit der Spielzeit 19/20 ist sie Dramaturgin an den Vereinigten Bühnen Bozen.